#28 La sintesi finale

Giunti alla fine di questo percorso conoscitivo sull’evaporimetro ripercorriamo insieme ciò che abbiamo appreso e forniamo informazioni a chi giunge su questo blog, magari per caso, per capire se sia il posto giusto per trovare ciò di cui ha bisogno.
 
L’evaporimetro, (#step1) conosciuto anche come atmometro o vasca evaporimetrica è uno strumento per la misurazione della quantità di acqua che evapora in un dato tempo, spesso utilizzato in meteorologia (#step4) e idrologia per lo studio del ciclo idrologico (#step14).

La nascita di questo strumento è assai lontana e poco certa, sembra però che intorno al XVII secolo, Padre Benedetto Castelli (#step9) dopo aver realizzato un pluviometro per la misurazione della quantità di precipitato durante una pioggia, decise di utilizzare questo stesso strumento per determinare la quantità d’acqua evaporata da un lago in un determinato intervallo di tempo, ideò così l’evaporimetro.

Gli strumenti realizzati successivamente (#tipologie di evaporimetro) si sono discostati assai poco dall’evaporimetro di Benedetto Castelli, tutti utilizzavano un recipiente contenente una nota quantità di liquido (#step2), la lasciavano evaporare e ne misuravano le variazioni di livello o di peso nel tempo (#calcolare l’evaporazione)

Nonostante l’origine di questo strumento risalga circa al 1600, i termini atmometro e evaporimetro (#step24) non compaiono in alcun modo fino al 1800, secolo in cui numerosi scienziati cominciarono ad effettuare studi su questo strumento, a citarlo nelle enciclopedie e a scriverci libri e articoli (#step10).
Numerosi furono i brevetti (#step17) che vennero pubblicati in quegli anni come quello di Bates del 1920 ma anche quello di Hermann & Heinz del 1970, fino a giungere al secolo corrente con la pubblicazione di continue varianti utilizzati anche per altri scopi (#step13)

L’evaporimetro più comunemente utilizzato oggi è quello di classe A (#step16) e l’installazione (#step22) di questo è molto semplice: si tratta di poggiare il basamento/pedana (#step3) in legno (#step8) alta 100 mm (#step15) su un piano livellato ed eventualmente applicare uno strato di vernice bianca nella parte superiore per minimizzare l’assorbimento di radiazioni solari e uno di vernice nera in quello inferiore per far sì che la temperatura dell’acqua della vasca sia il più possibile uguale a quella del terreno.
Successivamente si posiziona la vasca evaporimetrica in acciaio inox (#step26) alta 254 mm e con diametro di 1220 mm sul basamento, si installa il pozzetto di calma al suo interno con il sensore/galleggiante per il rilevamento delle variazioni di liquido e infine si riempie la vasca con acqua fino a 50/70 mm del bordo. 
Per il principio dei vasi comunicanti (#step5), variazioni del livello del liquido contenuto all'interno della vasca si manifestano in egual misura nel pozzetto di calma, provocando così l'abbassamento (o innalzamento) del sistema galleggiante.
Sul territorio nazionale alcune aziende leader nella produzione di evaporimetri (#step11), oltre ad altri strumenti di misurazione, sono MTX srl (#step20), GEOVES, LSI Lastem e CAE spa e tutte si rifanno alla normativa OMM (=organizzazione meteorologica mondiale, per la quale sono stati pubblicati anche numerosi francobolli (#step18)) la quale stabilisce regole precise per l’installazione di stazioni meteo extraurbane (#step23).
 
Nel corso del blog abbiamo anche spesso trattato un concetto connesso all’evaporimetro ma che non fosse lo strumento stesso come il fenomeno dell’evaporazione (#step6); questo ci ha consentito di spaziare in ambiti diversi come la scoperta di fumetti per bambini per l’insegnamento del ciclo dell’acqua (#step21) o il concetto filosofico di Seneca secondo cui l’evaporazione non era intesa nel senso di cambiamento di stato come oggi sappiamo, ma di equilibrio tra gli elementi primordiali ariaacquaterra e fuoco, intendendo con ciò che, se la terra può trasformarsi in acqua, l'acqua può a sua volta trasformarsi in aria e in terra (#step7).
 

** Inoltre è possibile consultare anche l'abbecedario (#step19) e la mappa concettuale (#step27) per avere una visione generale dell'evaporimetro.**

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